IL MOVIMENTO SLOW FLOWERS E LE FLOWER FARM.

In un epoca in cui il concetto di Km zero, sostenibilità e artigianalità sono diventati temi sempre più cari alle persone, sia per ciò che riguarda il cibo, la moda e il prodotto, anche il settore florovivaistico ha iniziato a seguire questa strada.

Sono le cosiddette Flower Farm e si basano sulla filosofia del movimento Slow Flowers: fiori etici, sostenibili e a km zero.

slow flowers e flowers farm

IL MOVIMENTO SLOW FLOWERS

L’idea nasce nel 2013 dalla scrittrice americana Debra Prinzing dopo che nel 2007 un’altra scrittrice, Amy Stewart, nel suo libro “Flower confidential: the good, the bad and the beautiful”, parla dell’industria floreale globalizzata, di fiori a prezzi stracciati che dietro nascondono pratiche inquinanti e condizioni di lavoro ingiuste.

La Prinzing insieme a Erin Benzakein e Terry & Katie sono le promotrici di Slow Flowers Society la cui missione è “cambiare le pratiche di approvvigionamento dei fiori da parte di consumatori e professionisti attraverso azioni di sensibilizzazione ed educazione, mettendo in evidenza i benefici dell'agricoltura floreale locale e stagionale”.

Un mercato florovivaistico quindi completamente a chilometro zero, sostenibile, rispettoso del territorio e delle stagioni che avvicina gli agricoltori di fiori al consumatore finale, sia esso negozio, fiorista o cliente. 

slow flower

IL MONDO DELL’ INDUSTRIA FLOROVIVAISTICA

Vi siete mai chiesti da dove arrivano i fiori che acquistate al fioraio? Quelli che comprate per regalare in occasioni speciali o per rallegrare la vostra casa? Ecco, ben il 90% dei fiori che acquistiamo proviene dall’estero! L’Olanda è sicuramente uno dei maggiori mercati florovivaistici europei, ma anche Sud America, Asia e Africa, in particolare il Kenya noto per la grande produzione di rose sono grandi esportatori. Un’ industria alquanto poco sostenibile che nasconde bassi costi a fronte di un grande lavoro e altrettanto spreco.

SLOWFLOWERS ITALY

Anche l’Italia vanta le sue flower farm: sulla scia del movimento americano infatti, nel 2017 nasce a Podernovi il movimento, costituito poi ad associazione culturale nel 2018, SlowFlowers Italy composto da coltivatori, floral designers, fioristi, ma anche sostenitori come aziende e privati che con attività e iniziative contribuiscono alla diffusione dei valori dell’associazione.

Il collettivo Italian Flower Farmers conta varie realtà come Olga’s Flower Farmer, Il Casale Denari, Cascina Brontola, Victoria Urban Flower Garden, Mirta Flower Farm, Viale Flower Farm e tante altre.

Come le cugine d’oltreoceano, anche queste aziende si basano sui principi di qualità, etica, sostenibilità, biodiversità, filiera corta e rispetto della natura per diffondere un nuovo modo di guardare alla filiera florovivaistica e l’arte floreale in generale.

slow flower

I TULIPANI DI MADDI

La neonata flower farm bergamasca I Tulipani di Maddi nasce dall’idea di Valter e Vera che, ispirati dalla vivacità della loro piccola Maddi, coltivano nei loro campi diverse varietà di fiori stagionali.

Nelle località Campi Bassi, a due passi da Bergamo, e presso il Castello di Malpaga, sorgono i loro campi di auto raccolta di Narcisi, Giacinti e soprattutto Tulipani: 85 varietà tra cui decine di specie più rare e botaniche che crescono senza l’aiuto di diserbanti né concimi chimici.

“Cogli il bello” è il loro motto, che racchiude i loro valori di sostenibilità, condivisione, bellezza e prossimità.

Recentemente ho avuto il piacere di immergermi nelle distese colorate dei loro Tulipani per un pomeriggio all’insegna del contatto diretto con le bellezze e la genuinità della natura. Certo non sono andata via a mani vuote! Ma con un bel mazzo di fiori freschissimi appena raccolti e il piacere di scoprire e sostenere una filosofia etica.

i tulipani di maddi slow flowers

Nella settimana della Fashion Revolution che vuole sensibilizzare le persone sul tema dell’industria di una moda più etica, sostenibile, che rispetta le persone, l’ambiente, la creatività e il profitto, penso che il tema delle Flower Farm e del movimento SlowFlowers sia perfettamente in linea.

Interrogarsi sulla filiera e sulla storia del prodotto, sia esso un abito, un alimento, una tazza di porcellana o un fiore di Tulipano, sono in egual modo atti di giustizia e difesa del patrimonio del proprio territorio.


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