GINKGO BILOBA: STORIA DI ALBERI SOPRAVVISUTI E PIANTE PIONERE

Immaginate una vita in cui l’individuo è costretto ad adattare e modificare la sua intera esistenza per sopravvivere ad un ambiente mutevole, a volte in condizioni durissime.

Adesso pensate a una catastrofe, un evento di distruzione totale come lo scoppio di due bombe atomiche e alla conseguente assenza di vita per i successivi 75 anni: fu quello che successe il 6 e il 9 Agosto 1945 ad Hiroshima e Nagasaki.

Si chiamano hibaku jumoku, ovvero alberi sopravvissuti, i 170 esemplari di 32 diverse specie presenti ad Hiroshima registrati e identificati con una targa ufficiale. I loro semi sono stati piantati in varie parti del Giappone e del resto del mondo come atto simbolico di sopravvivenza e forza di vita. Nel 2011 infatti si è costituita ad Hiroshima l'associazione Green legacy che, con il supporto dell'United Nations Institute for Training and Research (UNITAR), ha deciso di condividere con diversi partner in tutto il mondo il patrimonio delle piante di Hiroshima.

Ma com’è possibile che piante presenti nel raggio di 500 metri dalle esplosioni siano sopravvissute? Secondo Stefano Mancuso probabilmente perchè alcune parti interrate sono state protette dallo strato di terreno, oppure perchè la corteccia è riuscita a proteggere la parte non irradiata su cui è nato qualcosa. In ogni caso la motivazione è dovuta al fatto che le piante, a differenza degli animali, non sono un unico organismo, ma hanno una struttura modulare formata da parti aventi ognuna tutte le funzioni necessarie. In questo modo la perdita di una parte del corpo, anche consistente, non implica necessariamente la morte della pianta e la perdita delle funzioni vitali.

ginkgo biloba hibaku jumoku

Il Ginkgo Biloba è un hibaku jumoku, simbolo per eccellenza di adattamento, rinascita, resistenza e soprattutto resilienza.

Ritenuto un fossile vivente (unica specie rimasta a rappresentare le Gynkophyta, piante diffuse durante il mesozoico), è un albero dioico che porta cioè fiori femminili e maschili su esemplari differenti, caratterizzato da foglie bilobate simili a piccoli ventagli. Oltre alla sua storia millenaria, il Ginkgo è conosciuto per la sua bellezza venendo usato come pianta ornamentale e per le sue proprietà medicinali.

ginkgo biloba

Quando l’altro giorno, passeggiando per strada, ho visto in terra un tappeto giallo di foglie di Ginkgo Biloba, mi è subito venuta in mente questa storia e quanto letto nell’introduzione del libro La pazienza della quercia di B.L. Montgomery.

Le piante sono per lo più immobili durante tutto il loro ciclo di vita e se vogliono crescere e sopravvivere devono per forza sviluppare una forte sensibilità verso ciò che accade intorno a loro. Fin da quando il seme tocca terra, è fondamentale percepire l’ambiente per avviare la germinazione e quindi la crescita in cui trascorrerà tutta la sua vita.

Hibaku jumoku, o se vogliamo, piante pionere. Così sono dette le prime piante che crescono in un ambiente devastato come le rocce delle scogliere, il ciglio del marciapiede, la lava di un vulcano o appunto un terreno radioattivo. Queste piante richiedono pochissime risorse e riescono a sopravvivere anche con disponibilità limitata di nutrimenti anzi, producono molti effetti positivi per le successive.

Dal punto di vista umano, se pensiamo a una comunità di persone come a delle piante pionere, questi hanno un importante compito: mettersi al servizio dell’intera comunità apportando cambiamenti, creando innovazioni, fare insomma da apripista e agire nel modo giusto, nel posto giusto e al momento giusto.


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